RESTAURO OPERE LAPIDEE
Monumento ai ragazzi del ’99 - Valeggio sul Mincio (VR)
Campanile della Chiesa Prepositurale di Santa Maria e Sant’Ippolito, GAZZANIGA (BG)
Chiesa dei SS. Stefano e Bartolomeo, BERGAMO
Chiesa Prepositurale di Santa Maria e Sant’Ippolito, GAZZANIGA (BG)
Monumento ai caduti, VALEGGIO SUL MINCIO (VR)
Pilastri lapidei con vasi ornamentali, SOMMACAMPAGNA (VR)
Tutor di restauro per i cantieri scolastici. ACCADEMIA DI BELLE ARTI VERONA
Cappella funeraria della Famiglia Brentani, PEDRENGO (BG)
Chiesa di San Lorenzo Martire, ALZANO LOMBARDO (BG)
Tomba di Re David, GERUSALEMME (Israele)
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Campanile della Chiesa Prepositurale di Santa Maria e Sant’Ippolito, GAZZANIGA (BG)
Il campanile della parrocchiale di Gazzaniga, realizzato nel 1897, è alto 47 mt ed è interamente realizzato in marmo: nero e grigio di Orezzo per la struttura, e bianco di Botticino e pietra di Vicenza per gli elementi decorativi (sculture, capitelli, orologio, balaustra) .
STATO DI CONSERVAZIONE. L'intero campanile si presentava ricoperto da microorganismi e spesse croste di sporcizia nera e calcare.
Un complesso intervento di pulitura e consolidamento ha portato alla luce gli splendidi marmi locali!
Collaborazione con la ditta Nicoli Giovanni & C. S.a.s – Bergamo (BG). -
Chiesa dei SS. Stefano e Bartolomeo, BERGAMO
La Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano si trova a Bergamo, nel centro della Città Bassa, a conclusione del "Sentierone", la via principale. Originariamente, quando il complesso di San Bartolomeo comprendeva soltanto una piccola chiesa e alcune case, era di proprietà dell'ordine degli Umiliati. Nel 1571 il Papa assegnò invece la prepositura all'ordine dei Padri Predicatori: l'ordine degli Umiliati era stato infatti abolito da poco e il convento dei Santi Stefano e Domenico, dove abitavano i padri, era stato demolito nel 1561 per permettere la costruzione delle mura. All'inizio del XVII secolo comincia la costruzione della Chiesa, secondo il progetto dell'architetto Antonio Maria Caneva. L'interno presenta un profondo presbiterio e un' unica navata, con cinque cappelle per lato. La facciata venne ricostruita nel 1897 mentre il portico esterno sulla sinistra venne rifatto nel 1942. La facciata è stata modificata più volte nel corso degli anni e fu conclusa solo nell'Ottocento, anche se tutt'ora mantiene lo stile barocco.
La facciata è stata realizzata in Pietra di Sarnico, una pietra arenaria silicatica, mentre le statue e i bassorilievi sono stati realizzati in Pietra Serena di Vicenza. Nell'ordine superiore ci sono 4 statue di figure femminili che rappresentano le virtù cardinali, scolpite da Andrea Paleni, mentre i due bassorilievi raffigurano i martiri di santi Bartolomeo e Stefano, ad opera dello scultore Luigi Pagani. Nella lunetta sopra il portone centrale vi è un affresco di Luigi Galizzi, raffigurante la consegna del Rosario da parte della Vergine a S. Domenico, affiancato da S. Caterina da Siena. Le due statue dell'ordine inferiore inserite nelle due nicchie sono dello scultore Giovanni Avogadri (1885 - 1971) e rappresentano i Santi Domenico e Francesco.
STATO DI CONSERVAZIONE. La facciata si presentava in un allarmante stato di conservazione, con gravissime problematiche di disgregazione, fessurazioni, distacchi e delaminazione dei conci lapidei, con frammenti a rischio di caduta. Sull’intera superficie erano presenti patine biologiche, depositi coerenti (solfatazione, croste, sporcizia, guano) ed erano inoltre presenti residui di protettivi di natura vinilica ed acrilica applicati in un passato intervento di restauro.
Collaborazione con la ditta Nicoli Giovanni & C. S.a.s – Bergamo (BG). -
Chiesa Prepositurale di Santa Maria e Sant’Ippolito, GAZZANIGA (BG)
Restauro della facciata realizzata nel 1954 (la struttura originale della chiesa risale al XV secolo). La facciata è rivestita da due tipologie di materiale lapideo: l’apparato architettonico (zoccolatura, lesene) è in Ceppo di Poltragno e in Ceppo Brecciola, mentre gli sfondati sono in Pietra gialla di Vicenza San Gottardo. Il cornicione, il timpano ed i pinnacoli sono in pietra artificiale ad imitazione del ceppo.
Al centro della facciata vi è il portale del XVIII secolo, in marmo nero di Orezzo, Arabescato Rosso e elementi scultorei in Alabastro.
Collaborazione con la ditta Nicoli Giovanni & C. S.a.s. – Bergamo (BG). -
Monumento ai caduti, VALEGGIO SUL MINCIO (VR)
Il monumento ai caduti di Valeggio sul Mincio è molto caro ai valeggiani per la sua funzione commemorativa dei soldati, per lo più giovanissimi, deceduti nelle guerre mondiali. Esso è stato realizzato nel 1925 e presenta esternamente un rivestimento in lastre di Marmo Rosso di Verona (con la parte superiore in lapideo artificiale ad imitazione del marmo) e un sacello interno con dipinti murali ed un altare in marmo di Prun.
Lo stato conservativo prima dell’intervento era allarmante, con lastre in marmo a rischio di caduta (in particolare quella soprastante all’ingresso al sacello) e quindi con un pericolo per l’incolumità delle persone che spesso sostano nei pressi del monumento. Le superfici lapidee esterne presentavano una spessa patina biologica di colore scuro, composta da batteri, licheni, muschi e piante superiori. Inoltre quasi la totalità delle stuccature delle stilature tra i conci si presentavano distaccate o mancanti. I dipinti murali all’interno del sacello erano notevolmente compromessi e degradati, in uno status tale da renderne difficile la fruizione.
Tale stato di conservazione notevolmente precario ha richiesto quindi la necessità di un intervento di restauro conservativo, che è stato eseguito da febbraio ad aprile 2016.
L’obiettivo dell’intervento di restauro è stato quello di ripristinare la stabilità strutturale delle lastre in marmo e di eseguire un’accurata disinfezione delle superfici per rimuovere i biodeteriogeni che intaccavano le superfici. Per garantire un’ottimale leggibilità dei nominativi dei caduti valeggiani nelle guerre mondiali è stata eseguita la rubricatura delle lapidi commemorative. Inoltre, sono state aggiunte 2 nuove lapidi commemorative riportanti 39 caduti mai ricordati. Infine, sull’intera superficie è stato applicato un protettivo silossanico con l’obiettivo di rallentare i processi di deterioramento futuro.
Tutela della Soprintendenza di Verona, Dott. Fabrizio Magani – Dott.ssa Rita Dugoni -
Pilastri lapidei con vasi ornamentali, SOMMACAMPAGNA (VR)
Progettazione ed esecuzione dell’intervento di restauro conservativo dei pilastri lapidei in pietra gialla di Avesa con anfore ornamentali, del XIX secolo.
RESTAURO: consolidamento strutturale, rimozione piante rampicanti, pulitura e trattamento biocida, consolidamento corticale, stuccatura e protezione finale Tutela della Soprintendenza di Verona, Dott. Fabrizio Magani – Dott.ssa Rita Dugoni -
Tutor di restauro per i cantieri scolastici. ACCADEMIA DI BELLE ARTI VERONA
Tutor di restauro per i cantieri scolastici. Accademia di Belle Arti di Verona, Scuola di Restauro.
Tutoraggio agli studenti di restauro nel cantiere scolastico di restauro della facciata lapidea del Palazzo Verità Montanari del XVI secolo, sede dell’Accademia. -
Cappella funeraria della Famiglia Brentani, PEDRENGO (BG)
Progetto di restauro ed esecuzione dell’intervento di restauro degli elementi lapidei in Pietra di Sarnico, della Cappella funeraria della Famiglia Brentani, cimitero comunale di Pedrengo (Bergamo).
Collaborazione con la ditta Nicoli Giovanni & C. S.n.c – Bergamo (BG).
RESTAURO DIPINTI MURALI E STUCCHI
Chiesa dei SS. Stefano e Bartolomeo - Bergamo (BG)
Chiesa di San Martino - Caprino Veronese (VR)
Pregevoli stucchi di Agostino Silva - Oratorio Imbonati - Cavallasca (CO)
Capitél dei giardini - VALEGGIO SUL MINCIO (VR)
Edicola votiva, VALEGGIO SUL MINCIO (VR)
Chiesa di San Rocco, VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
Chiesa di San Domenico, CASTELVETRANO (TP)
Chiesa di San Pietro in Mavino, SIRMIONE (BS)
Chiesa di Santa Maria in Selva, LOCARNO (Svizzera)
Chiesa di San Fedele, ROVEREDO (Svizzera)
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Pregevoli stucchi di Agostino Silva - Oratorio Imbonati - Cavallasca (CO)
Restauro delle sculture e della decorazione in stucco del XVII sec. opera di Agostino Silva e bottega: intervento specifico di riadesione dei frammenti distaccati, consolidamento strutturale e superficiale degli stucchi fortemente degradati.
Intervento eseguito in collaborazione con la SUPSI, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, e con il docente restauratore Giovanni Nicoli. -
Capitél dei giardini - VALEGGIO SUL MINCIO (VR)
Il “Capitél dei giardini” è un sacello votivo sito a Borghetto di Valeggio sul Mincio, costituito da una struttura architettonica a pianta quadrata con volta a botte, la cui datazione è attestata alla prima metà dell'Ottocento, tuttavia internamente oggi sono visibili dipinti murali del 1937, eseguiti dall’artista valeggiano Nello Raffaello Castellazzo (1910 -1960), poiché probabilmente i dipinti antichi erano andati perduti. Sul lato sinistro del sacello è inoltre presente una fontana con acqua che sgorga da una sorgente alla quale è legata la tradizione popolare che dice che: «Ci béi l’acqua del Capitèl, torna a Valès!». -
Edicola votiva, VALEGGIO SUL MINCIO (VR)
L'edicola votiva è stata realizzata tra la fine del XVII e l'inizio del XIX secolo. Il dipinto murale raffigura una bellissima e raffinata Vergine Maria nell'iconografia dell’Immacolata concezione. È presente un’iscrizione, purtroppo poco leggibile, che circonda il viso della Madonna e riporta: “O MARIA CONCETTA SENZA PECCATO PREGATE PER NOI CHE A VOI RICORRIAMO” In questo caso “concetta” è una modificazione antica della parola “concezione”.
DEGRADO: l'intonaco pittorico era completamente distaccato dalla muratura retrostante ed era a rischio di crollo viste le profonde fessure che lo attraversavano, con frammenti di intonaco distaccati. Sulla superficie era presente un protettivo oleoso che scuriva notevolmente il dipinto. La pellicola pittorica era esfoliata e decoesa soprattutto in corrispondenza delle vesti della Madonna. Nella parte inferiore era presente una grande e debordante stuccatura in cemento. Infine la struttura architettonica dell'edicola presentava distacchi del l'intonaco e numerosi strati di tinteggiature.
RESTAURO: l'intervento è consistito in un preliminare consolidamento dell'intonaco. Successivamente è stata stabilizzata la pellicola pittorica ed è stato effettuato un minuzioso intervento di pulitura che ha permesso di riportare alla luce i bellissimi colori del dipinto. Sono state stuccate le fessure e sono state ritoccate pittoricamente le lacune di colore.
Tutela della Soprintendenza di Verona, funzionario preposto: Dott. Luca Fabbri -
Chiesa di San Rocco, VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
Progetto di restauro ed esecuzione dell’intervento di restauro dei dipinti murali interni e dei portali lapidei della Chiesa di San Rocco, a Villafranca di Verona, realizzati da una bottega veronese all'inizio del XVI secolo.
Tutela della Soprintendenza di Verona, funzionario preposto: Dott. Luca Fabbri
- I dipinti murali versavano in un generale cattivo stato di conservazione, con degradi quali disgregazione dell'intonaco e della pellicola pittorica, depositi superficiali, imbianchimenti superficiali causati da sali cristallizzati, percolazioni causate da infiltrazioni di acqua piovana dal tetto.
- Per comprendere le cause ed i meccanismi di degrado è stato eseguito un monitoraggio ambientale.
- Il restauro ha previsto il consolidamento dell'intonaco e del colore, un'accurata pulitura di tutte le superfici e la stuccatura delle mancanze.
A conclusione del restauro sponsorizzato dalla compagnia teatrale "Fondazione Aurora" è stato pubblicato un libro sulle scoperte e su tutti gli interventi di restauro eseguiti nella chiesa di San Rocco.
RESTAURO OPERE MOBILI
14 tele della Via Crucis - Duomo di VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
13 sculture lignee: Compianto sul Cristo morto. Chiesa della Disciplina – VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
Crocifisso ligneo del XVIII secolo, VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI - PADOVA
Scultura lignea Madonna in trono con Bambino, XV secolo, VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
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14 tele della Via Crucis - Duomo di VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
La Via Crucis, o Via della Croce, è costituita da 14 dipinti su tela e raffigura le stazioni della strada che Cristo percorse, con la croce sulle spalle, dal tribunale di Pilato fino al luogo della crocifissione, sulla cima del Calvario.
I dipinti sono posizionati lungo la navata della chiesa, in nicchie ad una altezza di circa 7 m da terra e sono di dimensioni abbastanza considerevoli (125 cm di larghezza per 95 cm di altezza). Purtroppo le cornici originali in legno intagliato e dorato sono andate perdute in tempi passati, e di esse rimane solamente la croce in legno dorato al centro della nicchia.
Si tratta di dipinti di alta qualità esecutiva, opera di Lorenzo Rizzi (1830-1893), pittore di cui è presente una pala in un altare laterale del Duomo, raffigurante “San Pietro, Sant’Andrea, San Luigi Gonzaga e Sant’Elisabetta”, datata 1890. Un dettaglio interessante è che sulle 14 tele sono state rinvenute 5 firme del pittore Rizzi, con riportati gli anni 1890 e 1891.
STATO DI CONSERVAZIONE. In generale i dipinti erano in un pessimo stato di conservazione con sollevamenti di colore, funghi e muffe, annerimento della verince che rendeva impossibile la visione del soggetto dei dipinti, deformazioni e lacerazioni della tela. I telai dei dipinti sono quelli originali ottocenteschi (con visibili i chiodi in ferro originali), i quali tuttavia sono stati tagliati e modificati per permetterne l’incastro nelle nicchie (modifica purtroppo non datata). Di conseguenza, anche i dipinti sono stati riadattati alle dimensioni ridotte del telaio, piegando porzioni pittoriche e ritagliando “brutalmente” la tela in eccedenza sul retro del telaio.
INTERVENTO. Il minuzioso restauro a cui sono stati sottoposti ha garantito il consolidamento delle tele e del colore, e l’accurata pulitura ha riportato alla luce i colori originali dei dipinti, rivelando una pittura corposa di notevole fattura. -
13 sculture lignee: Compianto sul Cristo morto. Chiesa della Disciplina – VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
La Chiesa della Disciplina è costituita da una navata unica a pianta rettangolare. La cripta, oggetto della presente relazione, è visibile dalla navata attraverso una finestra chiusa da una grata metallica. All’interno della cripta, in un sepolcro seminterrato, vi è custodito il Compianto sul Cristo Morto, o Mortorio, ossia un gruppo ligneo policromo cinquecentesco costituito di nove sculture e quattro sagome dipinte (queste ultime sono aggiunte settecentesche) . Le sculture del gruppo cinquecentesco rappresentano Cristo Morto, San Giovanni, Nicodemo, Giuseppe d’Arimatea, la Madonna, Maria di Cleofa, Maria Betania, Maria Maddalena ed il donatore della Chiesa conte Giorgio Maffei. A queste nove sculture sono state aggiunte nel Settecento quattro sagome di soldati.
STATO DI CONSERVAZIONE. Lo stato di conservazione era pessimo in quanto su tutte le sculture erano visibili sconnessioni in corrispondenza delle giunture tra le sezioni compositive e distacco di parti costitutive. Vi erano sollevamenti e rigonfiamenti dello strato di preparazione e della pellicola pittorica e mancanze di preparazione e colore che portano in evidenza il legno sottostante. Era inoltre presente un preoccupante ed attivo attacco xilofago da parte di tarli.
INTERVENTO DI RESTAURO. L’intervento di restauro è consistito inizialmente nel consolidamento e stabilizzazione della pellicola pittorica.
Successivamente è stato eseguito un trattamento ANOSSICO delle 13 sculture, posizionando ogni statua in un sacco appositamente creato, con assorbitori di ossigeno, al fine di devitalizzare gli insetti dannosi. Infine sono state stuccate le mancanze ed è stata eseguita la reintegrazione pittorica delle stuccature. -
Crocifisso ligneo del XVIII secolo, VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
Crocifisso ligneo policromo del XVIII secolo, sito nella Chiesa di San Rocco, a Villafranca di Verona (VR).
Progettazione ed esecuzione dell’intervento di restauro conservativo del Crocifisso ligneo policromo: interventi di consolidamento, pulitura, stuccatura e ritocco pittorico.
Tutela della Soprintendenza di Verona, funzionario preposto: Dott.ssa Chiara Rigoni -
MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI - PADOVA
Interventi di restauro di 5 opere della collezione dei Musei Civici agli Eremitani, opere provenienti sia dai depositi che dalla pinacoteca:- Madonna con il Bambino, bassorilievo in gesso
- Ritratto di Pitagora, ritratto in gesso
- Ritratto di Biante, ritratto in gesso
- Busto di Andrea Cittadella Vigodarzere, ritratto in gesso
- San Giovanni Evangelista, opera in terracotta di Giovanni ed Agostino de Fondulis, datato alla fine del XV secolo (1480 circa)
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Scultura lignea Madonna in trono con Bambino, XV secolo, VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
La scultura è sita nella Chiesa di San Rocco, a Villafranca di Verona (VR). Essa è in legno policromo di fattura molto pregevole, rappresenta la Vergine con le mani giunte, seduta su un trono, con lo sguardo rivolto verso il Bambino, deposto sulle sue ginocchia.
La scultura è di artista ignoto, realizzata nel XV secolo. Il Bambino originale è stato rubato in passato ed è stato sostituito negli anni ’80.
La scultura si presentava in cattivo stato di conservazione, con numerose sconnessioni in corrispondenza delle giunture tra le sezioni compositive (sia davanti che dietro), diffusi sollevamenti e rigonfiamenti dello strato di preparazione e della pellicola pittorica con numerosi frammenti a rischio di caduta, e lacune di preparazione e colore che portavano in evidenza il legno sottostante. Erano inoltre presenti depositi superficiali di sporco, in particolar modo sulle parti piane.
L'intervento di restauro ha previsto in primis il consolidamento delle scaglie di preparazione e di pellicola pittorica. Successivamente è stata effettuata la pulitura, la stuccatura delle mancanze e l'integrazione pittorica mimetica.
Per una corretta conservazione dell'opera è stata progettata e fatta realizzare una teca climatizzata.
Tutela della Soprintendenza di Verona, funzionario preposto: Dott. Luca Fabbri